Le tipologie di contratto di locazione:

a cura di Lucia Criscuolo


Il contratto di locazione può essere ad uso abitativo oppure ad uso commerciale. Affinché sia conforme alla legge è necessario che indichi:

  • Nome dell’affittuario e del locatore
  • Data di inizio e durata del contratto
  • Identificazione del bene
  • Prezzo del canone
  • Modalità aggiornamento Istat
  • Dettagli caparra

Inoltre, per essere regolare, un contratto di locazione deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate per via cartacea o per via telematica ( quest'ultima è obbligatoria per chi possiede almeno 10 unità immobiliari) entro 30 giorni dalla data di stipula del contratto.


Per la registrazione cartacea occorrono:


  • Due copie firmate del contratto,
  • Il modello 69 (“Richiesta di Registrazione”), reperibile presso lo sportello dell’Agenzia delle Entrate più vicino,
  • Le marche da bollo da applicare ad ogni contratto e, nello stesso, ogni 4 pagine o 100 righe di testo,
  • Il Modello F23 (“Ricevuta di pagamento dell’Imposta di registro”)

In alternativa è possibile operare per via telematica utilizzando Siria o Iris, due programmi on line dedicati il primo ai contratti con cedolare secca, il secondo a quelli sprovvisti.

La cedolare secca sostituisce il regime contributivo tradizionale ( Irpef, Imposta di registro e Imposta di bollo), stabilita in sede contrattuale, viene scelta dai padroni di casa perché permette un grosso risparmio con l'unico svantaggio di non poter aggiornare annualmente il canone Istat.

La richiesta dell’aggiornamento Istat annuale permette di aumentare il canone in proporzione all’Indice FOI (relativo alle Famiglie di Operai e Impiegati).


Infine in base alla durata, i contratti di locazione si distinguono in:

  • contratto transitorio: la cui durata è di massimo 18 mesi, non è rinnovabile e alla sua scadenza, non occorre fare nulla.
  • contratto per studenti: dura dai 6 ai 36 mesi. Al termine dell’accordo, è possibile rinnovarlo secondo le modalità preferite. È possibile disdirlo prima della scadenza, ma occorrono 3 mesi di preavviso.
  • contratto concordato (3+2): dura tre anni e può essere rinnovato di altri due, è possibile rinnovarlo ancora. Nel caso di disdetta anticipata, occorrono tre mesi di preavviso.
  • contratto libero (4+4): dura 4 anni e viene rinnovato per altri 4. È la tipologia più usata per le abitazioni. La disdetta richiede un preavviso di tre mesi.
  • contratto ad uso lavorativo: ha una durata minima di 6 anni o 9 nel caso di attività alberghiere e un limite massimo di 30 anni. È obbligatorio dimostrare il carattere lavorativo dell’attività ivi prestata.

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Commenti: 1
  • #1

    Lindsy Isreal (lunedì, 06 febbraio 2017 20:14)


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